domenica 18 gennaio 2009

Dove eravamo rimasti?


«Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Cori
da Pisa il mare, e in Francia nocquer tanto.»
«Dirò del Penombra in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima»

…Lucinea, che improvvisamente sente addosso a sé il peso di due corpi senza vita…e non può fare a meno di pensare a quanto l’attimo sia stato Eterno ed insieme Profondo, e a quanto di Eterno e Profondo sia rimasto nella sua mesta vita…solo la castità…e –forse- il desiderio…
...ripensa Lucinea, ai tacchi alti e ai mezzi euri, ora che l'inesorabile volgere delle eta' rende le sue gonfie caviglie non piu' papabili di tacchi 12 e virtuosismi acrobatici...ora solo infradito e zoccoli del Dr. Scholl's...ripensa Lucinea, all'Amore, l'Amore Eterno, l'Amore Vero, cosi' grande da versare lacrime, sangue e financo piu' e piu' liquidi dal suo corpo inerme, per Lei, gia' solo per Lei...con lo sguardo incessantemente fisso sul lavello di una cucina che non sente sua, in una vita che la sta stretta, con il suo udito ipnotizzato dall'incurante sgocciolare dell'acqua nel lavello stesso, non si accorge subito del rintocco fatale alla porta...si avvia ad aprire, e non immagina che a breve la sua vita non sara' piu' la stessa...

…il Mare…non di lacrime, ma mare vero questa volta…è ad esso che si rivolge lo sguardo deL Penombra, ed è in esso che il Penombra lascia liberi di vagare i suoi pensieri…sente vicina la Fine e l’Inizio e ne è contento...il Mare Oceano, Pacifico solo di nome e di notte, quando tutto attorno e' troppo buio per guardare e per dormire, e l'unica cosa da fare e sedersi, ed aspettare che passi...che passi la notte, e il suo infinito e lento scorrere, la notte che e' giorno da qualche parte, e che finalmente giunga nuovamente il giorno, il giorno che e' notte a sua volta...di giorni-notti e notti-giorni, di palme eterne ed eternamente uguali, di cambiamenti e di date, di sonni diurni e chiamate notturne, di tutto questo era stata piena la vita del Penombra negli ultimi mesi...
nella vana ricerca di momenti passati e di passare momenti...
era davvero giunto il Momento? dell'Andare e del Restare? del Passato e del Futuro? dell'Era e del Sara'?

...prima di perdere coscienza l’ultima immagine che si imprime nella sua mente è quella delle sue braghe all’altezza delle caviglie…e l’ultima parola è sempre quella, la parola innominabile…Scacciaserpe, che era crollato a terra senza un lamento, privo di coscienza...Scacciaserpe, che aveva dimenticato come mai e poi mai il Fido Scudiero avrebbe potuto permettersi una spada vera...Scacciaserpe, che con le braghe calate e terrorizzato alla vista dell'arma mortale, aveva preso per sangue cio' che sangue non era...
Scacciaserpe, che si era leccato le ferite rintanato in anfratti solo a lui noti, ed era tornato, per ottenere vendetta, piu' serpe e piu' forte di prima...
...e non piu' solo...

...non piu' Perfinta neppure Lei ormai, ma forse neppure mai lo era davvero stata...
sente cose che altri non possono...
percepisce, e aspetta...
ritornano, a volte...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vado a comprare i pop corn!

aspettatemi mi raccomando.. non permettete che dopo mesi di lunghi silenzi io mi debba perdere questo nuovo travolgente inizio!

fabietto ha detto...

Ora con l'oceano ad ispirarlo non lo ferma più nessuno!!! :)

raffa ha detto...

E vaiiiiiiii con la nuova serie!!!!

Laura ha detto...

ciao seps
raccontaci anche qualche tua avventura sto aspettando il secondo capitolo di"le avventure del dottor seps" parte ll