sabato 28 febbraio 2009

Si rischia l'assideramento...




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Auguri Ing! E stasera dalle 20:30 a San Frediano si festeggia!!!














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I canti per domenica

Nella settimana delle maffine-vecchine e dell'ingegner Crivello, ecco i canti scelti per domenica:

Ingresso: Celebrate (288)
Lode e Gloria a Te (44 - 165)
Offertorio: L'amore del Padre
Santo: Nuovo
Comunione: Gesù ricordati di me (412 - 325)
Bimbi: Manda il Fuoco
Finale: Emmanuel (337 - 94)

Gesù ricordati di me potete ascoltarlo qui. Salvatelo sul vostro pc (cliccandoci su col tasto destro) e ripassatelo!


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venerdì 27 febbraio 2009

Fiestaaaaaaaa














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mercoledì 25 febbraio 2009

Buon compleanno!!!!!!!!!!!



Onore a due grandi vecchie maffine! :)



E stasera tutti a festeggiare!!!!

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lunedì 23 febbraio 2009

Il mitico compleannooooooo!!! :)

Ciao bellissime e brutti!
Giovedì è il mio compleanno e quello di Patty. Che ne dite se dopo l'incontro mangiamo il tiramisù? Per chi non dovesse venire all'incontro, ci vediamo alle 23:30 a casa di Fabio. Nessuno può mancare (nè i futuri laureandi, nè il frate, nè i lavoratori, nè... insomma, nessuno! ;) )
Patty, mettiamo solo 2 candeline celesti ;) ;) ;)
Per Roby, Dany e Mara: cosa posso farvi trovare di buono?

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sabato 21 febbraio 2009

Giovedì 26, invece delle prove...

Parteciperemo ad un incontro, organizzato dal Movimento per la Vita di Pisa, che ha come tema il rispetto della vita, dal concepimento al termine naturale.

L'appuntamento è giovedì 26 alle 20.45 presso l'Auditorium in via T. Rook 136 (si va in macchina, 20.20 a san Francesco).

Il programma prevede la proiezione del film "Bella", che racconta una splendida storia di accoglienza della vita che nasce.

Seguirà un dibattito con l'On.le Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la Vita italiano

Visto che dobbiamo organizzarci con le macchine, scrivete se ci sarete o meno.

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venerdì 20 febbraio 2009

Brrrrrrrrrrrrrrrrrr

Torna il grande gelo per le arrendevoli fantamaffine, che continuano con la loro tattica di piagnistei e false lodi agli avversari, ma che in campo non riescono a trovare contromisure al dominio della Coro Coro, che con i gol di Seedorf, Taddei e Mutu annulla il golletto di Gilardino e si riporta a 3 vittorie di distacco.

FantaMAF


Coro Coro



Frey
5


Doni
6


Maicon
6


Motta
6


Mexes
7


Chiellini
6,5


Jankulovsky
6


Vargas
5


Ledesma
7


Camoranesi
4,5


Doni
5,5


Jovetic
5


Hamsik
6


Seedorf
9,5


Simplicio
4,5


Taddei
9,5


Milito
6


Pato
6


Gilardino
8,5


Mutu
9,5


Morimoto
6,5


Ibra
6,5










TOTALE 68


TOTALE 74



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Tutti in ritiro, andiamo tutti in ritiro

Il ritiro di MdF a Casore si terrà dal 20 all 22 marzo.
Partiremo venerdì sera intorno alle 20:30.

Il prezzo sarà di 30 euro, ai quali dobbiamo aggiungere le spese per pasti e trasporto.

Bisogna portarsi lenzuola ed asciugamano.

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Continua la super-sfida


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Un po' di cultura... ;)

La parola Sarchiapone deriva da un esilarante sketch di Walter Chiari, di cui vi riporto il video (è un pezzo di storia della tv italiana). Il significato che si dà all'epiteto è quello di "persona che parla con saccenteria di cose che non conosce".

Invece noi abbiamo coniato un termine leggermente diverso,
Sorchiapone, che sta per "persona tonta e ingenua che si beve tutto ciò che sente", dalla parola sorchiare che in diversi dialetti del Sud vuol dire appunto "bere, succhiare", ma anche "dormire, russare". Un maggiorativo di tale appellativo è Sorchiapantano, che letteralmente vorrebbe dire "persona che beve da una pozzanghera", ma invece nel nostro gergo sta per "persona tonta, ma davvero tonta, che si beve tutto ciò che sente, ma davvero tutto".


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giovedì 19 febbraio 2009

Pellegrinaggio dei giovani spagnoli per la croce della GMG

Così, tanto per farci venire la voglia...

PapaBoys - Il 5 aprile, Domenica delle Palme, Benedetto XVI consegnerà la croce e l'icona della Giornata mondiale della Gioventù ai giovani dell’arcidiocesi di Madrid che nell’estate del 2011 ospiterà l’edizione internazionale della Gmg. Come tradizione la consegna avverrà nel corso di una celebrazione in piazza san Pietro. Per prepararsi al meglio a questo evento il Servizio di pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Madrid ha organizzato un pellegrinaggio a Roma, per i giovani dai 15 anni in su che, si legge in un comunicato della stessa diocesi, “si sentono chiamati a impegnarsi nell’organizzazione e nella celebrazione della Gmg del 2011”. Il programma delle manifestazioni previste a Roma, avrà inizio venerdì 3 aprile con una messa (alle 20) nella chiesa di san Lorenzo in Damaso, il cui titolo appartiene al card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid.

Il giorno seguente sarà dedicato interamente alla preghiera e al sacramento della Riconciliazione mentre domenica 5 aprile, al mattino, i giovani partecipanti al pellegrinaggio si ritroveranno in piazza san Pietro per la consegna della Croce e dell’icona. Sarà, invece, una giornata mariana quella del 7 aprile con i giovani che si recheranno a Pompei. Per consentire a quante più persone di partecipare l’arcidiocesi madrilena ha messo in campo diverse offerte, tre possibilità con viaggio in aereo, e due in bus.

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mercoledì 18 febbraio 2009

MedFra - Paralitico

Meditazione francescana
"Guarigione del paralitico" (Mc 2, 1-12)
il vangelo di domenica prossima (22.02.2009)


Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono così tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo cuore ciò che pensavano, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico – alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».


Gesù era già conosciuto a Cafarnao. Vi abitò dopo aver lasciato Nazareth e qui iniziò la sua missione: l'esorcismo nella sinagoga, la guarigione della suocera di Pietro, cui seguì la notte dei tantissimi miracoli. Gesù, per sottrarsi alla folla, doveva andare in luoghi deserti, prima che si facesse giorno e, assieme ai suoi amici, si recava in altri villaggi e città della Galilea.. Durante la sua assenza la gente di Cafàrnao si dimostrava stupita, confusa e incuriosita. Si parlava tanto dei miracoli di Gesù e ci si domandava chi era quel Predicatore. Quando Gesù tornò a Cafarnao, la gente di nuovo gli si affollava intorno con curiosità. Gesù ricominciò a parlare e ad annunciare la bella novella del Regno di Dio, mentre la folla aumentava sempre più, riempiendo la casa e lo spazio all'esterno. Cinque uomini vennero troppo tardi per avvicinarsi a lui.

La folla
Alcuni erano accorsi da lontano. Cafarnao era una città che si estendeva per tre chilometri sulla riva del lago di Genezareth: alcuni erano rimasti a casa, non erano convinti e non sapevano se era giusto (dal punto di vista “religioso”) avere a che fare con Lui, poiché durante la visita precedente aveva guarito nel giorno di sabato, durante il quale, secondo la Legge si deve adempiere alla prescrizione del riposo.
Ma questa sua seconda visita non avvenne di sabato, per cui la prescrizione di camminare non oltre 1000 passi non vigeva in quel giorno e non ostacolava il lungo cammino necessario per raggiungere il luogo dove Gesù si trovava. La presenza di Gesù interruppe le attività di quel normale giorno di lavoro. Arrivarono in tanti. Anche se avevano da fare: pulire la casa, pescare, lavorare nei campi, imparare la koinè, acquistare sandali, un pezzo di stoffa e un po' di pane. Ma per questa occasione hanno lasciato tutto e sono venuti in "chiesa", cioè nella casa di Gesù, costituendo così la prima comunità consacrata dalla presenza di Gesù stesso e dall'aver essi sacrificato un po' del loro tempo, della loro attenzione e del loro "essere".
Nessuno doveva insistere con loro, né dare “precetti” per farli partecipare alla liturgia. Venivano perché erano incuriositi, “sfamati” dalle sue parole e dalle sue spiegazioni, desideravano stare alla presenza feconda del Maestro, delle cui meraviglie erano a conoscenza. La camera non era comoda. La gente occupava tutto lo spazio libero: il letto, i posti seduti, la terra, alcuni restavano in piedi, altri si erano radunati fuori. La suocera di Pietro sembrava non essere più padrona di casa sua. E' seduta tra la gente per ascoltare Gesù. Gli Apostoli si sentivano importanti. Erano venuti con Gesù, come se fossero la sua guardia. Ma non erano necessari mediatori per poter essere accolti. Gesù accoglieva con bontà ogni uomo, come se fosse il suo unico ascoltatore.
Anche se non sapevano chi fosse, ascoltavano volentieri le sue parole piene di meravigliosa potenza, profonde. Sentivano interiormente che le parole di quel Maestro raggiungevano gli abissi dei loro cuori. Erano vive, operavano in loro, guarivano interiormente, saziavano in modo inesprimibile. Non sapevano perché, ma sentivano quanto è importante di ascoltarLo.
Nel grande gruppo di gente c'erano tutti: poveri e ricchi, c'erano i bambini sporchi di polvere della strada e i loro genitori, che in quel momento assomigliavano proprio ai loro bambini incuriositi e spontanei. C'erano le persone anziane, con la loro religiosità “costante”, ma stupite da quell'insegnamento tanto nuovo. C'erano anche i farisei, vestiti come sempre, cioè in modo solenne, perché dovevano sempre brillare davanti alla gente. I sempliciotti facevano loro posto, perciò i dignitari potevano sedere vicino a Gesù (e ai suoi Apostoli), per sentire comodamente ogni sua parola. Quelli ultimi si sarebbero scandalizzati per quanto stava per succedere.
Non c'era nulla che potesse assomigliare alla liturgia della sinagoga. Tutto era tanto spontaneo... Ma le persone che erano sopra al tetto facevano sempre più rumore e impedivano di ascoltare Gesù serenamente. Gesù e i farisei seduti accanto a lui vennero sporcati dalla polvere caduta da lassù. I pezzi d'argilla, secca e dura, caddero in mezzo alla gente che era raccolta in quella stanza. Attraverso il foro praticato sul tetto, tutti notarono i quattro furbi che osavano disturbare il Maestro. Così Gesù fu interrotto.
Fu interrotto e si rivolse al paralitico, il cui lettino era stato calato dal tetto. Le parole che rivolse al paralitico provocarono in tutti uno shock: "Figlio, ti sono perdonati i peccati". Erano una bestemmia! Soltanto Dio può perdonare i peccati!
I giudei, udendo una bestemmia, di solito reagivano con tanta agitazione: si strappavano i vestiti, turavano gli orecchi, urlavano e, alla fine, lapidavano la persona che commetteva il peccato di bestemmia. Ma in quel momento erano tanto stupiti che non osarono reagire. Gli Apostoli erano imbarazzati. Le espressioni dei loro visi tradivano inquietudine. In quel momento non erano convinti se era giusto seguire quell'Uomo, che pensavano fosse il Messia. Tutta la gente aspettava in silenzio gli avvenimenti successivi, guardando attentamente gli scribi. La domanda non pronunciata sull'identità di Gesù diventò la Domanda con la "D" maiuscola. “Chi sei Tu?”

Gesù
Gesù decise di tornare a Cafàrnao, dove qualche giorno prima aveva cominciato la sua missione terrena. Sapeva che dopo aver ricevuto e contemplato le prime meraviglie adesso erano pronti e abbastanza incuriositi per ascoltare la Parola. Entrò in una casa. Il Vangelo non dice quale casa era; probabilmente era la casa della suocera di Pietro. La stessa in cui Gesù scoprì davanti agli occhi degli ascoltatori il suo potere divino compiendo i numerosi miracoli diventò la sua casa, il suo tempio, la prima chiesa. La gente sapeva già dove era “la casa di Gesù” (dopo qualche anno questa casa sarebbe diventata il primo luogo delle riunioni della Chiesa primitiva).

Subito si raccolse gente. Per il loro Creatore e futuro Redentore erano come bambini affamati che doveva saziare. Ognuno con la propria storia, ognuno preso della propria realtà, famiglia, lavoro, ambiente. Gesù non vedeva la folla degli anonimi, ma conoscendo il cuore dell'uomo vedeva le persone, ognuna tanto amata...

In quel giorno intendeva per la prima volta dire alla gente chi Lui fosse. Voleva scoprire un po' la propria identità. Solo un po', quanto possono sopportare gli ascoltatori. Era difficile in quell'Uomo, abbronzato, vestito in modo consueto, senza splendore, con i sandali logori e la barba un po' spettinata, riconoscere Dio. “Adesso non lo capiranno, ma fra qualche anno un uomo lo scriverà sulle pagine del suo Vangelo, affinché capiscano”.

Aspettando l'arrivo del paralitico, Gesù insegnava loro. Senza una veste solenne del sacerdote, celebrava la liturgia della Parola. Erano parole vive, non scritte a mano da alcuno. Gesù scriveva le sue parole sulle tavole vive dei loro cuori. Imprimeva in loro un sigillo vivo. Le parole colpivano, scavando le ferite vive mai sanate, come le ferite sulle mani di una persona crocifissa. Era un incontro mistico di Dio con la sua gente. Le parole, come la spada a due tagli, trafiggevano le loro coscienze, spostavano i loro valori e giudicavano le loro decisioni morali, rafforzavano la fede e l'amore. Era un incontro inesprimibile di Dio con l'uomo nella profondità dei loro cuori, profondità irraggiungibile per una parola normale. Gesù toccava in loro il posto intimo riservato per Dio.

Le parole del Maestro di Nazaret hanno una potenza creatrice, incomprensibile per gli spettatori. Gesù creava in loro la realtà nuova: seminava un chicco del suo Regno, piantava un paradiso nuovo, rinnovando la prima creatura con il potere del Creatore. Creava l'uomo nuovo a sua immagine. L'uomo liberato dal peccato.

La prima creatura è stata ferita, contaminata dal peccato. Soltanto Dio aveva il potere di liberare l'uomo da quello stato, di guarire questa malattia, salvare l'anima e il corpo. Gli ascoltatori avevano bisogno di un segno per capire il messaggio.

Sentito il rumore sul tetto, Gesù interruppe il discorso. Sapeva che cosa sarebbe accaduto dopo un attimo: la realizzazione concreta del suo ammaestramento. Una conferma delle sue parole. Il sigillo indimenticabile, convincente. L'apparizione della sua divinità.

Gesù conosceva il cuore del paralitico. Conosceva la sua vita, la storia della sua malattia, il posto nella famiglia, tutto il “suo mondo” limitato, chiuso nelle quattro mura della casa. Conosceva tutte le sue sofferenze collegate alla malattia. Sapeva quante volte bestemmiava nel suo cuore, quante volte mancava d'amore verso Dio e di speranza. Conosceva ogni suo peccato. Penetrando nella profondità del suo cuore, sapeva anche che quell'uomo paralizzato era pronto ad essere riconciliato con Dio, con gli altri e con la propria storia.

Il perdono dei peccati anticipò “l'atto di dolore”. La fede dei quattro portatori anticipò il perdono. La riconciliazione diventò un dialogo tra misericordia e fede.

L'incontro di Gesù con l'uomo si compie nella liturgia. Dopo la liturgia della Parola, che preparava la gente a capire l'azione di Gesù, Egli cominciò a celebrare la liturgia di riconciliazione, di guarigione.

Gesù si rivolse al paralitico: “Figlio”. Il testo originale contiene la parola: “Teknon!” - “Bimbo!”. Gesù apparve nella realtà di Dio Padre. La relazione di Dio con l’uomo è un rapporto tra il Padre e un figlio non maturo, dipendente in tutto dal suo genitore. Figlio che crede di essere sapiente, maturo, autosufficiente, mentre è come il bimbo nelle braccia del suo Genitore. L’unica persona che l'aveva capito e lo stava sperimentando in quel momento era il paralitico stesso.

Ma non sarebbe sembrato più giusto che il paralitico fosse stato prima guarito, per poter confessare i suoi peccati, e poi riconciliato? Dio pensa in modo totalmente diverso. Se il paralitico non fosse stato infermo, la sua attività avrebbe potuto essere un ostacolo per il perdono di Dio, che invece gli è stato dato in modo totalmente gratuito.


Il paralitico
La sua vita sembrava essere una grande sconfitta. Da anni giaceva nudo sotto una coperta. Tutto il suo mondo era costituito dalle quattro mura della sua casa. Invidiava ogni persona che andava a visitare la sua casa. La cosa che desiderava di più era...


Compito: finire questa parte di meditazione (20 minuti)


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lunedì 16 febbraio 2009

Andiamo tutti in ritiro???

Insieme a Fra Cristoforo vorremmo organizzare un ritiro di un weekend per tutto MdF. Che ne dite?

Dobbiamo scegliere luogo e data (e anche se c'è qualche argomento che vi interessa in modo particolare). Le proposte sono due, che si differenziano per costi, modalità e date disponibili. Le cose comuni sono i giorni (da venerdì sera a domenica pomeriggio) e la distanza (più o meno un'ora di macchina per entrambe).

- San Miniato - 6-8 marzo - 80 euro a persona pasti inclusi
- Casore - qualsiasi weekend di marzo - 30 euro a persona pasti esclusi (quindi dobbiamo fare la spesa e cucinare... le maffine naturalmente... ahaha)

Ci sono da aggiungere le spese per il viaggio, ma saranno irrisorie. Un'altra soluzione è partire sabato mattina sul presto, ma non so con quali conseguenze sul prezzo. Che ne dite?

Indicate le vostre preferenze, se avete problemi per le date, se volete venirci o no, se avete qualche argomento che vi preme discutere o qualche "dinamica" particolare che vorreste fare. Per San Miniato, dovremmo dare la risposta prestissimo, per cui fate in fretta :)

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Regalo per Pam



Che momenti... e mi raccomando, votate il sondaggio a destra!

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domenica 15 febbraio 2009

Catechesi di Fra Cristoforo

Martedì 17 nuovo incontro con Fra' Cristoforo.
L'appuntamento è alle 21 a San Francesco.


E poi vi ricordo che giovedì 19 non ci sono le prove,
perchè domenica 22 non animiamo la celebrazione


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Buon compleanno Pam!


Auguroni Pam! Su di te non ci sono discussioni:
sei l'unica amata sia dal MAF che dal MAM!!!
Buon compleanno!!!!!!!!!!!!!!!

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Fa un po' meno freddo...

Le FantaMaffine, nonostante un po' di confusione sui giocatori (gran numero con Beccareun), riescono a mettere a segno la prima vittoria del ritorno e si riportano a -6 dalla Coro Coro. Gol dello sconosciuto Ledesma e del solito Milito per le maffine, di Amauri l'unica segnatura dei mammuomini.

FantaMAF


Coro Coro



Bizarri
5


Buffon
5


Lichtsteiner
6,5


Mexes
4,5


Chiellini
6


Maicon
7,5


Pisano
6,5


Kolarov
4,5


Ledesma
9


Camoranesi
6


Montolivo
6


Di Gennaro
5,5


Foggia
6,5


Seedorf
6,5


Simplicio
5,5


Cossu
6


Del Piero
7


Pandev
5


Ibra
7,5


Acquafresca
9,5


Milito
10,5


Amauri
6










TOTALE 76


TOTALE 66



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Catechesi in Fossabanda


Stasera alle 21, presso il tendone di SantaCroce in Fossabanda, inizia il ciclo di catechesi sui 10 comandamenti di Fra Giovanni.
Siamo tutti invitati.


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sabato 14 febbraio 2009

Nguè nguè


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venerdì 13 febbraio 2009

M'illumino di meno

Torna la giornata europea del risparmio energetico

Una giornata per consumare meno, per risparmiare energia e per imparare qualche buona abitudine. Oggi è la giornata di "M'illumino di meno", l'iniziativa sul risparmio energetico promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar col patrocinio del Parlamento Europeo. E' probabile che nel 2005, primo anno di M'illumino di meno, nemmeno Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori radiofonici e promotori dell'iniziativa, pensassero che nel giro di così pochi anni la loro idea potesse riscuotere un interesse così alto.


Ogni anno, infatti, a febbraio, la trasmissione Caterpillar coinvolge cittadini, istituzioni, scuole, musei e associazioni in una gara ad attingere da quello che definiscono «un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio». La risposta è notevole: migliaia di persone e associazioni sparse su tutto il territorio nazionale hanno aderito all'appello promettendo particolare attenzione al loro consumo energetico, e diversi comuni d'Italia e d'Europa hanno promesso che non saranno da meno. Lo scorso anno si spensero infatti le luci dei luoghi più rappresentativi di Roma, l'Arena di Verona, la Basilica di Superga, Piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e Piazza della Scala a Milano. Da due anni poi, grazie al patrocinio del Parlamento europeo, la giornata di M'illumino di meno è stata dichiarata Giornata europea del risparmio energetico e l'iniziativa ha varcato i confini italiani: l'anno scorso si sono spente le luci nelle piazze di Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo e in decine di altre città in tutta Europa. L'iniziativa durerà tutta la giornata e in diversi comuni d'Italia si stanno organizzando mostre, eventi e dibattiti. Alle 18 poi, simbolicamente, tutti gli aderenti alla campagna spegneranno le luci e i dispositivi elettronici non indispensabili.

Basta poco
La giornata di M'illumino di meno è una buona occasione per risparmiare energia e denaro organizzando razionalmente i propri consumi grazie ad alcuni piccoli accorgimenti domestici. Ricordarsi di spegnere le luci quando non servono può essere scontato ma è fondamentale, così come produce un risparmio significativo l'evitare di lasciare in stand by gli apparecchi elettronici. E poi: sbrinare frequentemente il frigorifero, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola, non eccedere con la temperatura dei termosifoni e ridurre gli spifferi. Per non parlare poi dei trasporti: oltre alla solita raccomandazione riguardo l'utilizzo dei mezzi pubblici, può essere una buona idea condividere la propria automobile con parenti e colleghi, anche a costo di lasciare la macchina a metà strada tra un ufficio e l'altro.

Una goccia nell'oceano?
Un po' per pigrizia, un po' per diffidenza, la prima reazione davanti a questo genere di iniziative a volte è il cinismo di chi si chiede cosa potrà mai fare da solo per le sorti dell'ambiente, di chi dubita che il proprio piccolo contributo possa fare abbastanza e quindi preferisce continuare a fare le cose come le ha sempre fatte, senza cambiare di un briciolo le proprie abitudini e il proprio stile di vita. Non è così. Non bastassero le conferme sull'importanza del risparmio energetico domestico fornite da decine di studi e statistiche, l'anno scorso è arrivato anche il dato di Terna, la società responsabile della trasmissione di energia elettrica in Italia: l'anno scorso durante la manifestazione è stato riscontrato un sensibile calo dei consumi. Quest'anno è attesa una partecipazione addirittura superiore e con ogni probabilità si riuscirà a risparmiare una quantità di energia superiore a quella dell'anno passato. La dimostrazione che non siamo gocce nell'oceano: risparmiare serve e fa bene, a noi e al pianeta.


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giovedì 12 febbraio 2009

I canti per domenica

Nella serata senza Laura LatorraTa a mensa, in cui Davide ha tradito la famiglia e Joy ha parlato del suo matrimonio, ecco i canti scelti per domenica:

Ingresso: Celebrate
Gloria: 27
Alleluja: Apocalisse
Offertorio: Noi offriamo la vita a Te
Santo: Nuovo
Comunione: Quando guardo alla tua santità
Bimbi: Manda il Fuoco
Finale: Questa è la mia fede

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lunedì 9 febbraio 2009

Veglia di preghiera per Eluana


So che è un po' tardi, ma..
.

Stasera alle 21:15 veglia di preghiera in favore di Eluana
presso la Chiesa di Santa Caterina

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domenica 8 febbraio 2009

Le FantaScarsine muovono la classifica

Le FantaMaffine, ormai arrendevoli, possono festeggiare il primo punto del girone di ritorno, grazie al pareggio di questa 4° sfida. Di Hamsik, Ibra e Kakà i gol del FantaMAF, contrapposti a quelli di Stankovic e "cioccolatino" Simplicio per la Coro Coro, a sancire un pareggio tutto sommato giusto. La classifica recita 10-1 per la Coro Coro (un'altra settimana al gelo... -9...)

FantaMAF


Coro Coro



Abbiati
5


J.Cesar
7


Mexes
7


Jankulovsky
5,5


Maicon
6


Juan
7


Stankevicius
7


Bovo
6,5


Beckham
6,5


Doni
6


Hamsik
9,5


Simplicio
9,5


Kakà
9


Montolivo
6


Jankovic
6


Stankovic
10


Jeda
5


Totti
6,5


Ibra
10


Pato
6,5


Mutu
6


Di Natale
5,5










TOTALE 77


TOTALE 76



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sabato 7 febbraio 2009

Testimoniamo per la vita: un palloncino per Eluana

Oggi 7 febbraio 2009 è nata l'Associazione "Una Vita Degna!". Nasce dal sostegno confluito per difendere il Valore della Vita di Eluana Englaro e si prefigge la missione di promuovere e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di tutti i diritti umani e quindi della democrazia. Nell'era della globalizzazione risulta sempre più importante, ma anche più difficile orientarsi in queste tematiche ed è facile perdersi nel mare delle sollecitazioni che vengono proposte.

La nostra Associazione, diffondendo e divulgando con rigore i dati scientifici di carattere bioetico e biomedico, con un serio approfondimento filosofico e giuridico, vuol'essere una bussola per poter orientare ed indirizzare verso la corretta soluzione dei problemi inediti che nel tempo presente vengono posti particolarmente nelle aree estreme e marginali della vita umana.

Occorre, infatti, che chi accosta le problematiche bioetiche non finga di comprendere i termini dei problemi per proporre facilmente le "proprie" soluzioni, ma si sforzi di conoscere in modo approfondito e corretto i molteplici aspetti che le caratterizzano; occorre inoltre che l'indagine conoscitiva e il derivante giudizio etico non si riducano ad una sequenza di dati tecnici, e nemmeno ad assunti o pregiudizi, ma si basino, a partire dal dato scientifico, sull'itinerario che l'intelletto è abilitato a compiere per cogliere le verità naturali.

Come prima iniziativa "Una Vita Degna!" propone un ''palloncino per Eluana Englaro''. Eluana Englaro è da oltre 17 anni in stato vegetativo persistente; il suo corpo comunica con piccoli segni che sembra non vengano percepiti, da chi non li vuol vedere . Dopo anni di ricovero presso la Casa di Cura "Beato Luigi Talamoni" di Lecco ultimamente è stata trasferita presso la Casa di Cura "la Quiete" di Udine.

Dal 6 febbraio è iniziata, nei suoi confronti, la procedura di diminuzione dell' alimentazione e idratazione che porterà la sua vita a spegnersi definitivamente, tra sofferenze sconosciute. Vogliamo testimoniare il valore della VITA, in cui fermamente crediamo, con un'iniziativa volta a rendere palese la nostra partecipazione, esponendo al di fuori delle nostre abitazioni un palloncino di colore rosso.

Perché rosso? E perché un palloncino ?

Il rosso da sempre rappresenta l'Amore e noi con questo Amore vogliamo tutelare Eluana. Invitiamo a usare un palloncino perché pensiamo che meglio possa rappresentare la condizione attuale di Eluana. Infatti, se non si interviene fermando la sua condanna a morte, nei prossimi giorni la vita di Eluana andrà spegnendosi. Così allo stesso modo, con il trascorrere del tempo, il palloncino tenderà a sgonfiarsi, lasciando andar via quel po' di aria in esso contenuta. L'anima della nostra Eluana, come l'aria, giungerà in quel posto lontano e limpido, che noi chiamiamo cielo. A chi invece se la sarà lasciata sfuggire rimarrà il rimpianto di aver creduto che Eluana fosse solo un palloncino vuoto, mentre era una persona piena di vita: una vita degna.

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Poker o rinascita?


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venerdì 6 febbraio 2009

I canti per domenica

Nella serata di Laura LatorraTa a mensa, della torta alle mele della bis-nonna e del tappo che ha colpito la capa (sarà convento? matrimonio? laurea?), ecco i canti scelti per domenica:

Ingresso: Risplendi Gerusalemme
Gloria: 27
Alleluja
Offertorio: Nelle tue mani
Santo: Nuovo
Comunione: Come tu mi vuoi
Bimbi: Manda il Fuoco
Finale: Alza i tuoi occhi

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Lettera da Gaza

Alla redazione di La Perfetta Letizia abbiamo ricevuto una lettera di un soldato israeliano che è stato a Gaza ed è rimasto sconvolto sconvolto dalle atrocità commesse lì. Fra l'altro lui è cristiano, quindi la sua è una testimonianza davvero toccante e sconvolgente. Leggetela (è qui), ve lo consiglio di cuore.

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giovedì 5 febbraio 2009

La legge è manifestazione di servizio

L'altra sera sono stato ad un incontro sulla legalità con Pierluigi Vigna, l'ex-procuratore capo dell'antimafia. Vi riporto una mia breve cronaca.

“Legge e sorriso vanno d’accordo quando ad amministrare la legge non sono burocrati ottusi, ma uomini pervasi da un forte senso di umanità; quando la legge non è manifestazione di potere, ma di servizio” – queste le parole più significative del procuratore Pierluigi Vigna, intervenuto a Pisa nell’ambito della presentazione del libro “La legge e il sorriso”, scritto dal vice-presidente della Regione Toscana Federico Gelli. Nella splendida cornice del Palazzo del Consorzio di Bonifica, la serata ha visto la partecipazione di tanti ospiti illustri (nonostante l’assenza per influenza di Rita Borsellino) e un’affluenza di pubblico che ha sorpreso gli stessi organizzatori. Il tema principale dell’incontro è stato “Legge e legalità”, sviscerato accuratamente e in tutti gli aspetti di più recente interesse da Federico Gelli nel suo libro-intervista realizzato in collaborazione col giornalista Paolo Ciampi.

“Oggi siamo avvolti da una rete di incertezze – esordisce Pierluigi Vigna, ex-procuratore nazionale antimafia – dall’immigrazione alla crisi economica, dal lavoro all’incertezza alimentare e sanitaria. Il rispetto della legge e la cultura della legalità sono fondamentali proprio in questi momenti difficili”. E qui si inserisce il lavoro di Federico Gelli, che esamina tanti aspetti critici della vita giuridica italiana, dagli incidenti sul lavoro all’immigrazione, dagli appalti agli incidenti stradali, dal degrado pubblico alla vita notturna. Ma soprattutto emerge il grande lavoro di Federico Gelli a favore della cultura della legalità, che deve avvicinare e non allontanare i cittadini dalla legge. Da ciò scaturiscono diversi progetti, dalla “Festa della Legalità” alle “Città Sicure e Amiche” fino ai “Campi di Solidarietà” nelle terre confiscate alle Mafia in Calabria e Sicilia. Un’esperienza quest’ultima che ha visto protagonisti anche tanti ragazzi di altre regioni italiane, che hanno voluto manifestare così la loro solidarietà e il loro incoraggiamento a chi vive dove la legalità fa ancora fatica ad emergere. “Ma anche lì qualcosa sta cambiando - sottolinea Vigna – come dimostra la Confindustria siciliana che espelle chi paga il pizzo, 5 anni senza imposte per i negozianti che denunciano le estorsioni, o ancora il regolamento anti-mafia per le amministrazioni pubbliche”. “E soprattutto il cambiamento è testimoniato e stimolato da tanti ragazzi che hanno finalmente capito che la Legge non è matrigna - conclude Federico Gelli - ma strumento di qualsiasi società democratica”.

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mercoledì 4 febbraio 2009

Giovedì alle 20.30


Domani ci vediamo alle 20.30 in chiesa per animare l'adorazione.


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LA MEDITAZIONE FRANCESCANA Gv 8,1-11 - L'adultera

LA MEDITAZIONE FRANCESCANA (Gv 8,1-11)

1. Preghiera iniziale

2. Lettura del brano della Bibbia

La donna adultera

1 Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2 Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". 6 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7 E siccome insistevano nell`interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". 8 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10 Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch`io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più". (Gv 8,1-11)


3. Meditazione

* rievocazione della scena biblica

La scena con l'adultera, io la immagino così:

Già durante la notte si respirava l’aria dello scandalo. I farisei e gli scribi non dormivano, ma stavano insieme e parlavano di Lui, che dava loro tanto fastidio. Mentre Gesù rimaneva sul Monte degli Ulivi, una donna giaceva con un uomo, che non era suo marito.

La folla
Non è la prima volta che gli scribi e i farisei cercano di mettere Gesù alla prova. La loro relazione era sempre stata tesa. Uno degli più importanti scopi del loro zelo, insieme all’osservanza scrupolosa della Legge di Dio, era condannare alla morte quell’Uomo, che insegnava alla gente in modo diverso e distruggeva l’autorità degli scribi e dei farisei. Ma adesso erano convinti di aver ragione. Conoscevano la Legge:

Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno esser messi a morte (Lv 20,10),

Come anche in un altro brano della Legge:
20 Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, 21 allora la faranno uscire all`ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un`infamia in Israele, disonorandosi in casa del padre. Così toglierai il male di mezzo a te. 22 Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: l`uomo che ha peccato e la donna. Così toglierai il male da Israele. 23 Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, 24 condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l`uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. (Dt 22,20-24)

Che contrasto tra i nobili, vestiti nel modo elegante prescritto dalla Legge di Mosè, e la donna quasi nuda! Sembrano due mondi diversi, sacrum e profanum, “buono” e “cattivo”, i giudici e la giudicata. Davanti agli occhi di Gesù le divisioni non esistono. Sono tutti uomini poveri, anime senza luce, che hanno bisogno del pastore.

Quale era il motivo dell’atteggiamento dei farisei e degli scribi? Il vero, puro zelo che conduce all’incontro con Dio? Bisogna sapere, infatti, che i farisei non avevano il reale proposito di uccidere la donna, perchè non volevano peggiorare i loro rapporti con gli occupanti romani, i quali riservavano per loro la pena di morte. Nutrivano piuttosto il desiderio di mettere il Maestro alla prova, per stimolare la distruzione della sua autorità nel caso avesse preso la decisione sbagliata. Se, dunque, Gesù avesse deciso di uccidere la donna secondo la Legge di Mosè, lo avrebbero accusato davanti ai Romani-occupanti. Al contrario, se avesse deciso di non ucciderla, lo avrebbero proclamato davanti a Israele un Maestro deviante che non osservava la Legge di Mosè.

La folla è agitata, infiammata. La donna nuda tra gli uomini nobili rafforza il clima di scandalo. A quello strano corteo giungono anche gli altri uomini incuriositi, incontrati per caso lungo la strada verso Gesù. Anche se non sanno di che cosa si tratta, si associano alla stranissima processione degli scribi e dei farisei. Nella folla sono anonimi, non c’è responsabilità. Questo è un avvenimento che non possono perdere. Di quello scandalo si parlerà, e loro vogliono aver qualcosa da dire.

Le grida della folla diminuivano. Tutti aspettavano la risposta di Gesù. Mentre lui taceva, loro insistevano, impazienti, aspettando una risposta che facesse scalpore. Si arrabbiavano perché Lui sembrava non voler parlare con loro, non voler saziare il loro desiderio di parole che creassero uno scandalo. La folla vuole il sangue, ma è Gesù che rimane il Signore della situazione.

Nessuno della folla sapeva che cosa Gesù stesse scrivendo per terra. Ma Lui scriveva parole. Le sue parole, le parole di Dio. La gente era troppo infuriata per leggere queste parole. Nessuno della folla si avvicinò per leggere. Le parole in questo modo sono rimaste non scoperte, non lette, non vissute, sconosciute.

I loro occhi erano chiusi alla parola scritta. Perciò Gesù attendeva il silenzio, per toccare almeno le orecchie degli ascoltatori. Quando si calmò la loro agitazione, finalmente furono pronti per ricevere il dono della parola di Dio: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".

Gesù si chinò e continuò a parlare loro con le parole scritte. Ma loro si erano allontanati. Nessuno si avvicinò per leggere. Nessuno si avvicinò per incontrare Gesù Misericordioso. Nessuno di loro si avvicinò per ricevere, insieme con la donna, il perdono dei peccati. Sono tornati alla loro realtà con il sentimento dei vinti. Non hanno trovato Dio.

“Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo“ – dice il Vangelo. Gesù però non rimase solo con la donna in quel luogo. C’era un’altra folla che li guardava, mettendosi accanto. Erano coloro, che quel giorno erano andati da Gesù nel Tempio, per ascoltarlo. Sono stati degli spettatori discreti di tutta questa scena, contemplatori delle parole di Gesù, lievito della Chiesa. La donna perdonata fu riammessa nella comunità degli altri peccatori-ascoltatori del Maestro.

La donna
Come si sentiva sola tra tutta quella gente che gridava, piena di odio e che desiderava solo che la legge venisse brutalmente applicata. Era al centro degli avvenimenti, lei con il suo peccato, abbandonata dai vicini e dall’amante. Era sola al centro dell’accusa, al centro dello scandalo. Lei che ancora ieri nel suo ambiente era vista come donna di buona reputazione, con tutta la dignità femminile, con onore che è proprio della fidanzata, della sposa, della moglie, con tutto il rispetto da parte della gente e della propria famiglia.

Ma chi era lei di fatto? Non si parla di una prostituta, ma, dal genere di condanna, si deduce che si può trattare di una donna fidanzata oppure di una moglie.

A causa del suo peccato viene distrutta tutta la sua famiglia, la relazione con suo marito e forse anche quella con i suoi bambini. Il suo peccato, anche se commesso di nascosto, colpisce tutto il suo ambiente. Non riesce a dominare e diminuire la potenza distruttiva del peccato.

La donna non ha niente da perdere. Paralizzata dal terrore e dalla vergogna non scappa, non si difende. E’ stata trovata in flagrante. La vergogna l’ha umiliata, ha svuotato il suo cuore da tutto il suo orgoglio e l’ha resa pronta ad accettare qualsiasi soluzione. E’ fermamente convinta, vedendo le pietre nelle mani dei furibondi nobili, che da un momento all’altro le verrà inflitto un colpo mortale. Ma privata della sua dignità, è anche preparata ad accettare il perdono.

L’adulterio è il peccato della coppia. Dove è il maschio? Sembra che ai farisei non interessi il ruolo di quell’uomo. E’ rimasto al margine di tutta questa storia. Probabilmente è rimasto lì, nel posto in cui sono stati trovati. E, contento di aver salvato la propria pelle, non si preoccupa della sfortuna di questa donna privata della sua dignità. Anche se la amava, adesso preferiva salvare la propria vita.

La donna diventò la vittima, uno strumento nella mano dei farisei-maschi. Loro non si preoccupavano della sua dignità. Di fatto non si preoccupavano neanche del suo peccato. Per loro contava soprattutto la volontà sottinteso di accusare Gesù. In questa situazione Maestro di Nazareth diventò il primo femminista.

La donna aspettava il colpo mortale della pietra con la faccia nascosta nella polvere della terra. Restava così coprendo la sua nudità. Era colpevole e lo sapeva. Faceva l’unica cosa possibile: piangeva in silenzio. Non erano lacrime dettate da un atto di dolore perfetto, ma erano le lacrime della vergogna e del sentimento dell’impotenza, nell’attesa di essere ammazzata. Era infatti troppo terrorizzata ed agitata per fare delle pie riflessioni, con pensieri e preghiere. Aspettava impaurita.

Le grida della folla diminuirono. La donna era consapevole, che da lì ad un attimo sarebbe morta. Ma c’è ancora un’ultima speranza d’aiuto. Forse quel Gesù di Nazareth l’avrebbe difesa dai giudici? Si stupì nel sentire le parole di Gesù: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". Ecco la fine. Lui l’ha consegnato nelle mani dei giusti, cioè nelle mani dei farisei. La donna aspettava la prima pietra. Il primo colpo sarebbe stato mortale! Strinse gli occhi…

Il silenzio dopo le parole di Gesù si prolungò. La donna sentì un suono basso, da “molto” lontano, della prima pietra, e poi della seconda e altre pietre, che, l’una dopo l’altra, venivano gettate direttamente sulla sabbia. Non capiva ancora, che cosa era accaduto. Rimanendo con la faccia nella sabbia riconobbe il rumore dei passi della gente che si allontanava. Non ci credeva ancora: “Ma non mi hanno uccisa?”

La donna sapeva, che nel Tempio di Gerusalemme si celebrava ogni tanto la liturgia dell’espiazione durante la quale si chiede perdono a Dio e si uccide un’animale per riceverlo. Tra l’uomo e Dio interviene il sangue di un agnello, per avvicinarsi a Lui. Ma lì non c’era nessun animale. Era soltanto la donna “in mezzo” e Gesù, l’Agnello Vero. Sono rimasti soli. La liturgia del perdono cominciò, così, ad essere celebrata.

"Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?" Gesù sapeva bene dov’erano andati tutti, ma si rivolse alla donna, come per dire: Hai visto? Non temere! Non esiste nessun uomo, che possa condannare. Il peccato tocca tutti. Ma tu sei l’unica pronta a ricevere il perdono.

"Neanch`io ti condanno; và e d`ora in poi non peccare più". Gesù in poche parole le ha indicato il cammino nuovo. La donna deve lasciare definitivamente il peccato. Il peccato della donna è stato cancellato, come anche le sue conseguenze.

La donna incontrò Iddio, riconobbe Iddio, il gran Liturgo, nella sua misericordia. Trovò la Persona che non condanna il peccatore, ma gli restituisce la dignità. La Persona che non considera il peccato, ma lo perdona. Trovò l’amore incarnato, che opera nel dolore del peccato, in tutte le sue dimensioni, per dare il ristoro e la guarigione. Dopo la ferita rimane soltanto la cicatrice gloriosa.

La peccatrice rimane una Donna Senza Nome, perche io possa metterci il mio nome.

Gesù
Egli, che conosce tutto, conosceva gli avvenimenti di questo giorno, prima che accadessero. Ne ha parlato con Padre la notte precedente, sul Monte degli Ulivi. Continuava ad aspettarli serenamente, mentre stava ammaestrando la folla nel Tempio.

Vedendo arrivare la folla urlante, Gesù interrompe il suo discorso ai presenti e si alza. Sentì le accuse degli scribi e dei farisei contro la donna. Rimase di fronte a loro in silenzio, perché non erano ancora pronti per sentire la sua parola. Anzi, parlò loro con la parola scritta. Ma neanche così trovò qualcuno pronto a riceverla.

Gesù scrivendo in terra ha abbandonato la folla. Ha distolto la sua attenzione. Non guardava né la folla, né la donna imbarazzata, che tutti gli altri “divoravano” con lo sguardo. Non sembrava presente. Lo scandalo sembrava di non interessarlo. Quello che Gesù vide in questa folla non era visibile con gli occhi umani.

Quello che vedevano tutti, era la folla, la donna seminuda, le mura del Tempio – del luogo santo del Signore, l’aria fresca del mattino. Gesù però con il suo silenzio li invitava di entrare in una dimensione invisibile, spirituale. Li invitava di riconoscere la sua presenza, la presenza di Dio vero nel suo Tempio.

Gesù scrive con un dito per terra. E’ il suo autografo, autografo di Dio vero. Israele ha ricevuto già nella storia un autografo di JHWH (Jahwe). Dice il Libro dell’Esodo: “Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio” (Es 31,18). La fortuna delle prime tavole non fu duratura: le parole di Dio non vennero mai lette dagli uomini. Mosè le spezzò. Anche le parole di Gesù scritte sulla sabbia, il nuovo autografo di Dio, rimasero sconosciute. Ma Dio non ha smesso di rivelarsi; Jahwe per mezzo delle labbra del suo Figlio, ripete il suo Nome. Nel brano seguente del Vangelo Gesù parla di se stesso, similmente come Jahwe nel libro dell’Esodo: Io Sono (Gv 8,24). Rivela di nuovo la sua identità. E’ l’identità dell’amore misericordioso.

Quando Gesù sollevò il capo, si azzittirono. C’era talmente tanto silenzio, che si sentiva il pianto della donna. Le parole di Gesù vennero pronunciate udibilmente, con molta calma, senza accusa, ma con tanta preoccupazione, come si preoccupa un padre per i figli. "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".

Gesù non pensava al loro esame di coscienza. Sapeva già il risultato di quell’esame. Di nuovo rivolse a loro la discreta parola scritta per terra. Ma loro vedevano soltanto i loro peccati e se ne andarono. Devono fare un’altra celebrazione della liturgia d’espiazione per poter cancellare i loro peccati. Nessuno è rimasto per ricevere il perdono vero. L’unica persona ben preparata per l’incontro con la Misericordia era la donna, in tutta la sua miseria.

Davanti a lei Gesù rivela la sua maestà. Guardò nei suoi occhi, arrossati dalle lacrime. Gli occhi di Gesù sono tanto comuni, tanto umani... Dio la guardò negli occhi con i suoi occhi solidissimi, e ritrovò una figlia. Era uno sguardo pieno di bontà, ma anche severo, paterno. Le restituì la sua dignità. Tutti i suoi ascoltatori presenti là, dietro le sue spalle, pensarono che le aveva salvato la vita. Ma lei sapeva che Lui aveva fatto molto di più.

La donna conosceva Dio. Almeno così pensava. Era credente, praticante. Pregava. Partecipava alla liturgia nel Tempio. Ma tutto questo le sembrava tanto artificiale prima di quel momento, prima del momento dell’incontro con il Maestro di Nazareth. Ma chi è Costui? Chi è quell’Uomo che le dice: "Neanch`io ti condanno; và e d`ora in poi non peccare più"?

* identificazione nella scena (io al centro degli avvenimenti)

Come mi trovo ad essere:
- nella folla
- tra gli ascoltatori di Gesù
- al posto della donna
- al posto di Gesù

* riferimento del testo biblico alla propria vita

Cosa mi ha colpito in questo testo del Vangelo/della meditazione? Perché mi ha colpito?
Quale mia ferita (sentimento, peccato, vantaggio) è stata toccata?
Come mi trovo davanti agli occhi di Gesù? Come mi vede Gesù? Che cosa Lui chiede da me? Cosa posso fare per rispondere alla Sua richiesta?

4. Ringraziamento

* preghiera di ringraziamento a Dio per la scoperta della verità su Dio e su me stesso

* lodi a Dio per la grazia ricevuta

5. Offerta di me stesso a Dio

6. Richiesta di rimanere nella grazia


Quando troverai Dio, in qualsiasi momento, lascia lo schema e ascoltaLo.


Salmo 17
Canto di trionfo
(frammenti)

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore,
nell`angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
Stese la mano dall`alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall`uomo violento.
Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio,
e allo Spirito Santo,
come era nel principio, ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.


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